LA CHIESA DI SAN VITO

 

Chiesa di San Vito, Scicli

Secondo le fonti risalenti a Mario Pluchinotta il complesso ecclesiastico dedicato a San Vito, fu fondato nel 1508 da Giovanni Burgaletta nell’antico quartiere detto “Pendinello”; al suo interno era attiva la Confraternita omonima.

La chiesetta è  ubicata a metà del colle San Matteo, in una posizione panoramica che permette di godere una suggestiva vista sulla Cava di S. M. la Nova.

L’edificio esisteva già prima della cacciata degli ebrei dalla Sicilia nel 1492 ed era una sinagoga insieme alle attuali chiesette di San Pietro, della Madonna della Catena (entrambe sempre sul Colle San Matteo nel quartiere noto come “U Bàusu”) e della Maddalena, in via Peralta (Carioti; Pacetto).

La chiesa non fu distrutta dal terribile terremoto dell’11 Gennaio del 1693 che colpì tutto il Val di Noto ma fu chiusa al culto nel corso del XIX secolo; infine negli anni ’30 del 1900 fu adibita a canile comunale mentre verso la metà del XX secolo si registra il crollo del tetto.

Di recente il monumento è stato oggetto di un progetto di recupero e conservazione che ha visto il rifacimento del tetto con copertura lignea e il restauro interno dell’aula.

Dinnanzi ad un ampio sagrato pavimentato con antiche basole calcaree, si sviluppa la moderata facciata ad un solo ordine, delimitata ai lati da due paraste di ordine tuscanico; sopra il portale d’accesso, oggi notevolmente deteriorato nella decorazione architettonica che lo arricchiva, si apre una finestra di forma circolare, che costituisce l’unica fonte di luce all’interno dell’aula. Tra l’oblò e il blasone un aggettante cornicione mistilinea. Risultano quasi illeggibili lo stemma e il cherubino, incluso nella chiave di volta dell’arco di accesso.

Chiude il prospetto, in alto, una cornice ad omega, aggettante, sormontata da una croce in pietra calcarea. Si tratta di un prospetto che rappresenta la semplice bellezza delle architetture sciclitane di XVI secolo.

All’interno la chiesa è caratterizzata da un’aula unica, lateralmente scandita da semi-pilastri addossati alle pareti, che originariamente dovevano avere funzione di sostegno per la copertura con volta a crociera.

Quattro gradini conducono all’area absidale, di forma rettangolare, preceduta da un arcone in pietra calcarea, coperta da volta a crociera.

Le fonti storiche ricordano dell’esistenza di uno sfarzoso altare dedicato a San Carlo, che veniva visitato per la sua ricchezza e per le sue sculture.

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